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il Vesuvio

Il Vesuvio è un vulcano-strato che attualmente raggiunge un'altezza di 1281 metri sul livello del mare. L'attuale conformazione del cono vulcanico è il risultato di una serie di eruzioni e collassi calderici che si sono succeduti nel tempo, con fasi esplosive ed effusive, da 400.000 anni fa ad oggi.

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Sezione del Vesuvio secondo il Prof. Malladra (1920)


In particolare, oggi, l'apparato vulcanico è costituito da due strutture distinte morfologicamente, ovvero il vecchio vulcano del Monte Somma e il recente vulcano del Vesuvio, cresciuto all'interno di una caldera il cui sprofondamento è la causa dell'esistenza del Monte Somma.

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Monte Somma


Secondo gli studi più accreditati, l'attività del Vesuvio fino a 19.000 anni fa fu principalmente effusiva e solo secondariamente esplosiva. Successivamente, l'attività esplosiva è andata via via crescendo: una delle eruzioni più disastrose, che seppellì Pompei ed Ercolano sotto una spessa coltre di cenere e fango nel 79 d.C. e che vide tra le vittime Plinio il vecchio, venne descritta dettagliatamente da Plinio il giovane in due lettere a Tacito; e proprio per tale ragione, le eruzioni simili a quelle del Vesuvio vengono identificate dalla comunità scientifica mondiale come ''pliniane''.



Tali eruzioni causano la fuoriscita di discrete masse laviche ma principalmente la produzione di ceneri, lapilli e bombe vulcaniche, a cui spesso si associano nubi ardenti discendenti (come avvenne durante l'eruzione del 79 d.C.).

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Una bomba vulcanica nell'eruzione del 1906


Delle eruzioni degli ultimi 200 anni posso documentare quelle dal 1872 in poi.
L'eruzione di Aprile-Maggio 1872, di tipo esplosivo-effusivo con lava verso NW, provoca 9 morti nonchè forti danni agli abitati di S. Sebastiano e Massa di Somma.

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Eruzione del 1872


Nel 1895 una nuova eruzione esclusivamente effusiva provoca l'innalzamento della cupola vulcanica per 160 metri; le lave affluiscono verso NW e si aprono delle bocche intorno ai 750 metri s.l.m.

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Eruzione del 1895


Nell'Ottobre 1905 si ha una prima avvisaglia della terribile eruzione di 6 mesi dopo. In questa occasione, l'esplosione produce una densa coltre di ceneri e lapilli senza provocare, però, danni rilevanti.

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Esplosione del 1905


Quella del 4-22 Aprile 1906 è la più forte eruzione del secolo. Di tipo esplosivo-effusivo, con emissione di lave a Sud e piroclastiti a ENE, l'eruzione provoca, direttamente o indirettamente, 227 morti e danni ingenti ai comuni di Torre Annunziata, Boscotrecase, Ottaviano e S. Giuseppe Vesuviano.

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Eruzione del 1906


Al termine dell'eruzione del 1906 si forma un conetto all'interno del cono principale, che rimane attivo fino al 1929, quando una nuova eruzione di tipo effusivo lo fa crollare.

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Conetto ripreso nel 1924 prima del crollo del 1929


Nel Maggio 1933 una nuova intensa attività vulcanica effusiva provoca la creazione di due nuove bocche, che però non causeranno danni alla popolazione ed ai comuni vesuviani.

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Le due nuove bocche farmatesi nel Maggio 1933


Dal 4 al 22 Aprile 1944 assistiamo all'ultima (finora) eruzione del Vesuvio. Di tipo esplosivo-effusivo, provoca 47 morti e ingenti danni ai comuni di S. Sebastiano, Massa, Nocera, Pagani e Terzigno. Da questo momento, il condotto vulcanico si ostruisce e si conclude un ciclo eruttivo iniziato nel 1631.

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Eruzione del 1944


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Conformazione del cono al termine dell'eruzione del 1944


Strettamente connessa con l'attività vesuviana è la Solfatara di Pozzuoli, ovvero un vulcano quasi spento che emette soltanto dei vapori principalmente sulfurei. Questa solfatara appartiene all'area dei Campi Flegrei, una vasta zona a Nord Ovest di Napoli costituita da una ventina di crateri sparsi su un'area di circa 65 kilometri quadrati.

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La Solfatara di Pozzuoli


Nel 1841 viene fondato l'Osservatorio Vesuviano, con sede in un edificio neoclassico costruito a 608 metri di quota sul vulcano. Tale istituzione, la prima al mondo, segna l'inizio degli studi scientifici di tipo vulcanologico, e attira sul vulcano i massimi esponenti della geologia dell'epoca. Melloni, Palmieri, Matteucci, Mercalli, Malladra, Imbò: sono solo alcuni dei nomi che si sono succeduti alla guida dell'Osservatorio, ancora oggi visitabile seppur non più sede scientifica come nel secolo scorso.

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L'Osservatorio Vesuviano


Per concludere questa brevissiva e certamente non esaustiva pagina informativa sul Vesuvio (per i cui approfondimenti rimando ai link riportati nella pagina relativa), vorrei mostrare una particolare cartolina della ''fauna'' che si può ritrovare sul Vesuvio. Certamente oggi non ci sarà più, ma è sicuramente pittoresco immaginare di imbattersi in tale personaggio.

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Eremita sul Vesuvio

ultimo aggiornamento: 07/06/2007 ©2007 Marco Occhipinti - Tutti i diritti riservati - crediti